cum
Quando sei dentro rimani e riparti o riecheggi, sussurri delle cose, vorresti staccarti e prendere una distanza, ma io la distanza non la sopporto, mi scotta, mi ustiona col suo freddo, non mi prende alla gola e nemmeno alla pancia, mi lascia una chiazza rossa che non riscalda nessuno a guardarla, non muove me alla ricerca di te, non scuote te alla forsevoglia di me. Quando mi apri la testa e cerchi corrispondenze allora sì che sei dentro, mi vuoi, scarti i pezzi e preferisci turbarmi, hai passione da vendere ma per me è tutto gratis, ancora non so quando, ancora non so per quanto. Quando sarai di fronte poi vedrai come ti risponderò, vedrai le frasi e anche tutte le congiunzioni, perché non ci sono solo quelle che ti piacciono, ma anche quelle avversative, che contrappongono e legano i contrasti, e infatti siamo due contrasti legati da una negazione, da un avverbio, da una pausa di sospensione. Quando tornerai fuori io tornerò dentro e sul tavolo della scrivania troverò tutte parole abusate, articoli dimenticati, avverbi maldestri appoggiati e poco consumati, sentirò i secondi che ci vogliono a scandire tutte le frasi e proverò a incastrare le parole rimaste come uno scarabeo senza punteggio finale, il punteggio sarebbe solo lo zero se io e te ci compensassimo senza scomparire.
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