Gnastarelle

le gnastarelle sono cose raccolte in giro, quegli oggetti che rimangono conservati nel cassetto, ognuno con una sua storia: cose da conservare, perché importanti anche se apparentemente di scarso valore

Perché Francesca scelse di morire?
La domanda valeva un abisso, un viaggio agli inferi che mi avrebbe portato, ne ero certo, a incrociare la stessa tragedia della mia città, condannata (dalla guerra fredda? dalle politica? dalla storia?) a non produrre più cambiamento, ma a replicare se stessa in modo ossessivo. [Ermanno Rea - Rosso Napoli]

You know what, love? If you go round life hating everyone you meet, maybe you hate yourself. [This Is Going to Hurt]

It seems easy to apologize. It's just a couple of words sitting in the back of your throat and you just got to get them out. But if you don't let them out fast, those words go deeper and deeper into you, until you can't find them. And it's stuck in your ribs, in your heart, in your lungs. And every mistake you've ever made, and everything you've ever done wrong, grabs on to them, and holds on to those words so tight, they ain't never letting go. [The Bear]

A creative life is a life where you routinely choose the path of curiosity over the path of fear. Not like twice or three times or four times, but daily. [Elizabeth Gilbert]

Usually, when people ask how I'm doing, the real answer is I'm doing shitty, but I can't say I'm doing shitty because I don't even have a good reason to be doing shitty. So if I say, "I'm doing shitty," then they say, "Why? What's wrong?" And I have to be like, "I don't know, all of it?" So instead when people ask how I'm doing, I usually say, "I am doing so great." 
[Bojack Horseman]

Yochi piegò le gambe sul divano e li guardò con lo stesso sguardo impassibile, neutrale, che aveva adottato; mancavano pochi mesi alla sua chiamata di leva, che aspettava ansiosamente. Così aveva detto ad Aharon in gran segreto: ansiosamente; aveva schizzato fuori una lettera dopo l'altra: per essere circondata da gente completamente estranea; persone che non sapranno interpretare ogni sua scoreggia e ogni suo silenzio e sospiro, per rivoltarli contro di lei con modi così distorti.

[David Grossman - Il libro della grammatica interiore]

Uno che insomma non sa valutare dove passa esattamente la linea di confine che separa le persone, che lo divide da coloro che hanno un dentro diverso, probabilmente dal suo dentro, e loro non vogliono affatto esternare a un'interiorità come questa, spalancata. Uno così, un bambino. Vergogna e mortificazione lo riempirono, e anche odio per il tradimento perpetrato nei confronti di se stesso, per aver consegnato così ad altri qualcosa che essi non volevano ricevere.

[David Grossman - Il libro della grammatica interiore]

Veramente, era difficile immaginare con quanta devozione si prendevano cura della nonna, e con quanta elasticità si erano adeguati ai mutamenti e agli intralci che aveva determinato: [...] ... senza un goccio di amarezza o di recriminazione avevano abolito ogni altro argomento, votandosi a lei, anche se neppure un momento si erano illusi e sapevano esattamente quello che presto l'attendeva, se arriva, arriva, dal cielo, è già un miracolo che stia tardando così tanto, ma facevano tutto con stile, e ognuna delle loro mosse era giusta e precisa, e Aharon sentiva con orgoglio di essere testimone di una cerimonia complessa e rigorosa e vecchia come il mondo, nel corso della quale la nonna Lili si stava consegnando, da dentro alla famiglia, alle mani tese della morte.

[David Grossman - Il libro della grammatica interiore]

Ma cosa sai tu di spie, pensò Aharon stancamente, cosa sai tu della segretezza, della prudenza, della tensione a ogni momento, del cuore che dalla paura si restringe, del far finta di essere partecipe, del camuffarsi, dell'essere abbandonato, sempre in territorio nemico. [...] E anche: il timore della gente che deve subito classificarti secondo il tuo aspetto: maschere al cinema, ad esempio; una nuova infermiera che è arrivata a scuola; vecchiette presbiti che gli parlano come se fosse un bambino piccolo; la supplente che ieri lo ha trasferito senza alcun preavvertimento dal suo banco in terza fila a un posto in prima; bambini della prima e della seconda che lo guardano con manifesta incredulità, mentre sta fra i suoi compagni di classe, ma forse gli sembra solo.

[David Grossman - Il libro della grammatica interiore]

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...e così fece un voto, che anche quando sarebbe stato adulto e grande e peloso, e con la pelle ruvida e dura come quella di suo padre, come saranno tutti, si sarebbe ricordato del bambino che era adesso, se lo sarebbe inciso profondo nella memoria, perché forse ci sono cose che si dimenticano in questo diventare adulti, è difficile definire esattamente cosa, ma comunque c'è certamente qualcosa che rende gli adulti tutti un po' simili uno all'altro, non sulla faccia, ovviamente, anche non nel carattere, ma in un qualcosa che esiste in tutti, una cosa cui tutti "appartengono", cui persino ubbidiscono, e quando Aharon sarà diventato così, cresciuto come loro, lui sussurrerà a se stesso almeno una volta al giorno, "I am go-ing"; "I am fly-ing"; "I am aharoning"; e così ricordando a se stesso che è anche un po' Aharon nome proprio sotto tutti questi nomi comuni.

[David Grossman - Il libro della grammatica interiore]

Ce n'est pas l'errance, c'est l'erreur. Elle est inutile.
En prouvant qu'elle est inutile, elle fait le jeu d'un système qu'elle refuse.
C'est l'erreur, ce n'est pas l'errance.

[Sans toit ni loi]

Noi camminiamo attraverso noi stessi, incontrando ladroni, spettri, giganti, vecchi, giovani, mogli, vedove, fratelli adulterini, ma sempre incontrando noi stessi.

James Joyce - Ulisse

- It's like an invisible monster with no shape, no form, but it's loud and fierce and it never ends.
- So how do we defeat this monster? There must be some way. All monsters have a weakness. Maybe it's love. Maybe love is how we defeat this monster together.
- Love makes it worse.

[Flowers]

Because we're broken. Broken people break people.

[Undone]

- They keep asking me "What do you want from this workshop? What do you want?". I'm not telling them what I want.
I want to move back home.
I want to hug my wife.
Protect my children, protect my daughter.
I want to move on.
I want to apologise.
To everyone.
Want to go to the theatre.
I want to take clean cups out of the dishwasher and put them in the cupboard at home...
...and the next morning, I want to watch my wife drink from them.
And I want to make her feel good.
I want to make her orgasm again.
And again.
Truly.

- I just want to cry. All the time.

[Fleabag]

When we feel nothing, Joy... when we cease to feel anything at all... we lose track of what causes us pain. And why.
Not to mention what excites us, and delights us.
So then, I'm thinking to myself, "Well, of course you had sex. "Of course you did, with Lawrence". Because I suspect you wanted...you needed to feel something.

[Wanderlust]

- I only exist for other people: Maddy and Scott and Jeff and my dad and... It's easy to exist for them, because I don't know how to exist for myself. I don't know how to want. I'd rather bleed in front of a doll than live in front of my family. That's how I grew up. We are a family who loves from afar.

- But loving others from afar means what they give you in return is always at a distance.

- I'm better from afar. I'm all scars up close.

- You know of kintsugi?

- Hm?

- It is the practice of making art by breaking something special and gluing it back together with gold. Your scars do not mean you are broken. They are proof you are healed. Breaking is healing. Kintsugi.

- Kintsugi.

[Kidding]

Il cane aveva visioni spaventose.

[Michail Bulgakov - Cuore di cane]

As an unperfect actor on the stage
Who with his fear is put besides his part,
Or some fierce thing replete with too much rage,
Whose strength’s abundance weakens his own heart:
So I, for fear of trust, forget to say
The perfect ceremony of love’s rite,
And in mine own love’s strength seem to decay,
O’ercharged with burthen of mine own love’s might,
O let my books be then the eloquence
And dumb presagers of my speaking breast,
Who plead for love and look for recompense
More than that tongue that more hath more expressed.
O, learn to read what silent love hath writ:
To hear with eyes belongs to love’s fine wit.

[William Shakespeare - Sonetto 23]

Ora che è vita andata, recito l’atto di dolore: mi pento e mi dolgo, mi dolgo e mi pento di averle presentato il conto. La presunzione di avere diritto mi gonfiava la vena della fronte. Avanzavo il mio rauco reclamo e più sacrosanto era, più era goffo: le chiedevo il conto, e mai si deve tra chi sta in amore. Non esiste il tradito, il traditore, il giusto e l’empio, esiste l’amore finché dura e la città finché non crolla. Poi esistono i bagagli e si ritorna profughi, senza la giustifica della maledizione di una guerra, senza una malasorte da spartire con altri. Di quel conto tutto era stato già pagato e il saldo era che bisognava alzarsi di sedia, di stanza e di città.

[Erri De Luca - Il contrario di uno]

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