one half, the other, the third

Quando guardavo la mezza luna che pretendevo di chiamare di profilo non stavo ragionando in tre dimensioni. La luna di profilo si nasconde oltre che dimezzarsi. La luna di profilo è una fetta che non racconta nulla, è un richiamo che comincia appena ad esporsi, per poi riscivolare tra le nuvole di una serata addormentata tra i ronzii.
La prima metà della luna mi consigliò erroneamente di darle questo nome, di profilo, perché pensavo di essere già a buon punto. Ricordo di aver detto 'se non sai qual è il profilo migliore è come non averlo' e pensavo a metà luna.
Restai ferma in attesa della seconda metà. Chiedevo speranze, volevo assaggiare i segreti e mescolarli coi miei, e dimenticarne l'origine. Sapevo di poterla affrontare, gestire, riscattare. Ma la sua velocità di rotazione era maggiore della mia: appena si sentiva rincorsa, scoperta, denudata, andava avanti di un grado, e io indietro di due.
La terza metà della luna è vivace, coraggiosa, battagliera e solare. Per questo, ne sono sicura, non sarà mai visibile: fa concorrenza al sole, ne porta addosso le tracce. Ha voglia di mostrarsi, ma ha bisogno della prima metà per farlo, e quindi la rincorre in un eterno affanno, che rende impossibile accorgersi della sua presenza.
L'ultima metà vorrebbe essere chiamata quarto, in tutti i sensi, per tutti gli occhi: ma è troppo complice della prima per averne diritto. L'ultima metà, sospetto, è quella che ha preso tutte le mie metà e le ha condannate a divenire quarti, con i loro spigoli, il loro equilibrio instabile, i loro lati taglienti. E la mia luna ha finito per essere uguale a tutte.

Sezione: 
Catemera