professionalmente

Odio la contabilità degli affetti. Odio chi sparla nei camerini e poi glissa faccia a faccia. Odio chi ha paura di parlare, inclusa me stessa quando capita. Odio l'ipocrisia, le lacrime di coccodrillo, le false scuse. Odio chi non sa accettare le distanze e rispettare i tempi per continuare a provare affetto attraverso spazi e anni. Odio chi pensa sia inutile spiegare. E odio anche chi non ha il coraggio di farlo. Odio essere accettata. Odio essere rifiutata senza saperne il motivo. Odio gli snobismi che non tollerano una minima deviazione da ciò che si considera la teoria accettata. Odio gli odiatori professionisti. Odio esser stata definita tale. Odio per caso, sul momento, nel lungo tempo, irrazionalmente, mai sistematicamente, visceralmente. Al massimo, per arrotondare il sabato.

Sezione: 
Catemera