swallow

La sera del ventisette novembre non sapevo più chi fossi. Con un'unica maldestra azione avevo insultato me, ferito qualcuno, disprezzato qualcun altro. Faccio finta che non sia mai accaduta ma la mia spietata trasparenza non mi lascia in pace. Fossi stata in una città di mare, sarei andata di fronte a lui a farmi schizzare, a farmi urlare contro, a farmi giudicare. E invece la mia punizione era vedere tutto nelle mie mani, sentire il peso della sufficienza e vedermi negato il diritto alla vendetta. Io mi sarei vendicata, avrei voluto. Ma tu mi avresti impedito di farmi del male per giustiziarmi.
La notte del ventisette novembre ho dormito solo quando ho infilato la mia guancia nella tua mano, sperando che tu riuscissi a sospendermi al punto da crollare. C'eri. Io no, ma tu sapevi dove andarmi a prendere.
Non sono più riuscita a togliermi quella x rossa stampata addosso, non c'è niente altro per cui mi condanni a tal punto: dopo la sera del ventisette novembre, mi hai preso con te, hai coperto quella x con la mano e mi hai accompagnato per tutte le strade della città fino a dimenticarne il nome.

Sezione: 
Catemera