Parole (in ordine)

ci sono giornate che cominciano benissimo e finiscono bellissime. giorni estremi e sgangherati perché sembrano ucciderti ma ti stanno solo aiutando a resistere, ci pensi, è tutto qui, e come oggi non ne avevo avuti. sono belli quei giorni come questo, oggi, che cominciano bene e accumulano così tanti bei minuti che faccio fatica a tenerne traccia e forse quasi non me ne ricordo ma certo rimane tutto qua e non scappa più. e quando comincia bene e continua sempre nello stesso modo è una certezza così grande, è come se ti sostenesse lei. e allora oggi è cominciato bene quando la strada era deserta e piena di sole e l’asfalto luccicava e un po’ accecava ma non faceva male e potevo correre un po’ di più per arrivare prima e rallentare sui rettilinei tra le campagne per guardare in fondo il sole che cresceva illuminando delle nuvole a caso, scattando qualche foto immaginaria. e in mezzo a discorsi stupidi di gente noiosa per radio compaiono di fila tante canzoni dimenticate ma importanti che ti ricordano che non hai dimenticato il passato. e funziona ancora, funziona ancora veramente quello che avevamo stabilito come regola non scritta della nostra vita, che solo per loro, solo quando mandano i beatles non hanno mai bisogno né di annunciarli prima né di precisare, alla fine, che canzone era. ed è con un sorriso stupido su metà volto che aspetto tremante la fine della canzone per verificare che ’sì, questa legge è ancora viva’. e poi vado avanti e casco come una stupida sui sorrisi di sergio caputo e dei suoi nonso così semplici suggeriti così bene. e ancora, amo le persone oneste e sincere che non mi chiedono niente e vogliono partire da zero, e mi danno credito perché sembro una tipa bella. e penso a tutte le volte che sono ripartita e a tutte quelle che ripartirò, e come sto ripartendo ora e giuro che ce la sto mettendo tutta sto facendo del mio meglio e se sai che è con te che sto ripartendo da zero sappi che è difficile ma sto davvero provandoci di cuore. ed è sia per questo che per il riassunto della giornata che al ritorno tremo come di freddo battendo i denti, di un nervoso così bello che vorrei non finisse. e quando metti insieme due semplici pezzi, che qualcuno ti sta scegliendo e che la sua scelta non è stata automatica ma mirava a te perché l’hai colpita, perché se non le piacessi, per il suo carattere, non ti parlarebbe nemmeno, metti insieme due pezzi e fanno una gioia. e che con quella persona tu ci possa ridere come se vi conosceste da vent’anni o ci possa solo mangiare un cornetto sporcandoti la faccia di zucchero a velo, non è il punto. il punto è quando qualcuno ti sceglie e ti si apre senza preavviso, aprendoti senza spaccarti. e dice cose così violente che dopo respirare ti sembra una conquista e non una vendetta. e c’è ancora tanto di bello in questa giornata, abbiamo appena cominciato. qualcuno che ti rispetta considerandoti suo pari. il tuo operato che funziona. la tua inventiva che arriva nel momento giusto. una sensazione di gruppo che non ti fa venire la pelle d’oca o lo schifo come è sempre stato per te. un compleanno che è quasi come il tuo. e in altri momenti della mia vita mi sarei sentita ingenuamente presa in giro, per poi ricredermi sul senso delle cose, per esserci cascata senza accorgermene. ma oggi la mia giornata bella finisce con una brutta sensazione che mi ha fatto un bene definitivo e deciso. per concludere quel che ho provato ho bisogno di ripensare ad una persona che ho ascoltato, ad una conversazione a cui ho assistito. ad un lungo discorso che si prospettava giustissimo e sacrosanto e nel giro di pochi istanti è diventato sbagliatissimo e lontano. e forse in altri momenti mi sarei lasciata confondere dal contesto e dagli accessori e invece ho indurito il muso e ho preso le distanze. e sorridendo di quella che sarebbe stata la mia ingenuità in un’altra vita, mentre quella persona perdeva di colpo tantissimi punti ai miei occhi, come quando sei innamorata e un piccolo particolare ti fa crollare di colpo l’attrazione, in quei pochi istanti di dura consapevolezza, ammetto che la parte più bella di me non ha avuto vergogna di sentirsi infinitamente migliore della persona a cui si trovava di fronte. abbiate pazienza, sono solo effetti personali.

Resti, 02/11/2007 - 21:45

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